UN ANNO CON DON ALBERIONE
(IL PERDONO DEI PECCATI)
Ho cercato il Signore ed egli mi ha esaudito, mi ha liberato da tutte le mie tribolazioni. Accostatevi a lui e sarete illuminati e i vostri volti non avranno da arrossire. Questo disgraziato alzò le grida e il Signore l'esaudì. Lo liberò da tutte le sue tribolazioni. L'Angelo del Signore si slancia intorno a quelli che lo temono e li salva (Sal. 33, 5-8).
1. Il Figlio di Dio era venuto per riconciliare l'uomo con Dio, dando Se stesso quale prezzo di soddisfazione. Egli dice perciò: «Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a penitenza» (Mt. 9, 13; Mc. 2, 17). Questo è il fine, in , in sostanza dell'Incarnazione. Verità consolantissima: ragione della nostra fiducia. E' chiaramente indicato dall'episodio evangelico (..): «In quel tempo, Gesù montato su una barchetta, ripassò il lago e andò nella Sua città. Ed ecco Gli presentarono un paralitico: Confida, figliuolo, ti sono rimessi i tuoi peccati. Subito alcuni degli Scribi dissero dentro di sè: Costui bestemmia. E Gesù, visti i loro pensieri, disse: Perché pensate male nei vostri cuori? Che è più facile dire: ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire: levati e cammina? Or affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha sulla terra la potestà di rimettere i peccati: Levati sù, (disse al paralitico); piglia il tuo letto e vattene a casa. Costui, alzatosi; se ne andò a casa. E le turbe s'intimorirono e glorificarono Dio che aveva dato agli uomini tale potere (Mt. 9, 1-8).
2. In primo luogo vengono al paralitico perdonati i peccati: poiché i peccati sono la causa dei mali. S. Giovanni Crisostomo così commenta la risposta data da Gesù agli scribi che non Gli riconoscevano la facoltà di perdonare i peccati: «Se non credete alla potestà di rimettere i peccati, credete alla facoltà di conoscere i pensieri; credete alla virtù di sanare i corpi da malattie incurabili. Più facile è sanare i corpi, ma giacché alla maggior meraviglia non credete, ve ne mostrerò una minore; una esterna che cade sotto i sensi. Con ciò prova il potere di perdonare i peccati». Così si mostra amico dei peccatori; con essi s'intrattiene a tavola; li accoglie, conforta, converte e ne trasforma qualcuno anche in apostolo. Racconta la parabola del figliol prodigo, della dramma smarrita, della pecorella ritrovata. Conferisce lo Spirito Santo agli Apostoli, istituisce il sacramento della Penitenza, sulla Croce perdona al buon ladrone e gli promette il Paradiso. Egli è il Redentore, il Salvatore, il Riparatore: rispetto al peccato originale ed a tutti i peccati degli uomini.
3. Fortunato chi comprende la Divina missione di Gesù Cristo. Fortunato chi sa approfittare della misericordia, anzichè cadere nelle mani della giustizia. Fortunato chi, come Pietro, convertitosi amerà un Cuore così buono. Che sarebbe degli uomini, se non avessero una così copiosa redenzione in Gesù Cristo? Io sono lieto di cantare in eterno la Divina Misericordia. Sono lieto che lassù tutti conosceranno l'eccesso e quasi la ostinazione di questa misericordia nel carcere i peccatori, nell'accogliermi pentito; nel perdonarmi non solo sette volte, ma settanta volte sette.
ESAME. — Come ricevo il Sacramento della Penitenza? Prego? Mi esamino? Mi eccito al dolore? Al proposito? Mi accuso sinceramente? Faccio penitenza?
PROPOSITO. — Farò bene la prossima confessione.
PREGHIERA. — «Esaudisci, o Signore, Te ne preghiamo; e perdona le colpe di chi si riconosce peccatore; concedendoci insieme indulgenza e pace». «Signore, offeso dai nostri peccati, che perdoni chi si pente; accogli benigno le preghiere del popolo supplicante, ed allontana i flagelli che si è meritato». «Atto di dolore: Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perchè peccando ho meritato i vostri castighi, e molto più perchè ho offeso voi infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo col vostro santo aiuto di non offendervi mai più e di fuggire le occasioni prossime del peccato. Signore, misericordia, perdonatemi».
FIORETTO: — Esamina qual fine ti guida nelle azioni; ripara col Miserere le simulazioni passate.
MISERERE
Miserere - Dal profondo a Te grido Signore -
Salmo 51 (50)
Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nel tuo grande amore cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.
Riconosco la mia colpa,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto;
perciò sei giusto quando parli,
retto nel tuo giudizio.
Ecco, nella colpa sono stato generato,
nel peccato mi ha concepito mia madre.
Ma tu vuoi la sincerità del cuore
e nell'intimo m'insegni la sapienza.
Purificami con issopo e sarò mondo;
lavami e sarò più bianco della neve.
Fammi sentire gioia e letizia,
esulteranno le ossa che hai spezzato.
Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia di essere salvato,
sostieni in me un animo generoso.
Insegnerò agli erranti la tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.
Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza,
la mia lingua esalterà la tua giustizia.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode;
poichè non gradisci il sacrificio
e, se offro olocausti, non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato tu, o Dio, non disprezzi.
Nel tuo amore fa grazia a Sion,
rialza le mura di Gerusalemme.
Allora gradirai i sacrifici prescritti,
l'olocausto e l'intera oblazione,
allora immoleranno vittime sopra il tuo altare.
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