MERCOLEDÌ DELLE CENERI
Salvami, o Dio, perché le acque mi sono arrivate fino all’anima.
Affondo in una voragine di fango, e non ho dove appogiarmi. Son precipitato nel
profondo del mare, e la tempesta m’ha sommerso. Sono stanco di gridare; mi s’è
arrochita la gola; gli occhi miei si sono stancati nell’attesa del mio Dio
(Sal. 68, 2-4).
1. Domine, clamavi ad Te et sanasti me; Signore, io ho gridato a
Te, e Tu mi hai risanato (Ps. 29,3). La quaresima ci prepara a partecipare ai
frutti della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù con la penitenza e le opere
buone. La quaresima è come un grande ritiro fatto dai cristiani di tutto il
mondo che si preparano alla vita nuova, e risurrezione in Cristo. Si imita il
ritiro ed il digiuno di Gesù nell'orto. Qui si conoscono i veri amatori della
croce, dice Benedetto XIV.
L’inizio si ha con la funzione delle
ceneri. I Niniviti fecero penitenza in cenere e cilicio. Umilia il tuo orgoglio;
«ricordati che vieni dalla terra e ritornerai alla terra». «O Signore, che non
desideri la morte del peccatore, ma il suo pentimento, riguarda benigno la
fragilità dell'umana natura; e queste ceneri che vengono poste sul nostro capo
per umiliarci e meritarci il perdono, Tu, nella Tua bontà degnaTi di benedirle;
affinché noi, riconoscendo di essere cenere e di dover per colpa della nostra
malvagità ritornare in polvere, meritiamo di ottenere misericordiosamente il
perdono di tutti i peccati ed il premio promesso ai penitenti».
2. «Emendiamoci dai nostri peccati commessi per ignoranza,
affinché, sorpresi improvvisamente dalla morte, non abbiamo da cercare tempo di
penitenza senza trovarlo». Ecco l'epistola, tratta da Gioele: «Convertitevi a
me con tutto il vostro cuore, nel digiuno, nelle lacrime, nei sospiri. Lacerate
i vostri cuori e non le vostre vesti; tornate al Signore Dio vostro, che è
benigno e misericordioso, paziente e ricco di clemenza, e ci pensa molto prima
di castigare. Chi sa che non cambi e perdoni, e non lasci dietro a sé la
benedizione pel sacrificio e la libazione al Signore Dio vostro? Suonate la
tromba in Sion, pubblicate il digiuno, convocate l'adunanza, radunate il
popolo, purificate la riunione, convocate gli anziani; fate venire i fanciulli
e i lattanti, lo sposo novello lasci il suo letto e la novella sposa il suo
talamo. Tra il vestibolo e l'altare i sacerdoti piangano i ministri del
Signore, e dicano: Perdona, o Signore, perdona al Tuo popolo, non abbandonare
la Tua eredità all'obbrobrio, non la render serva delle nazioni; che non si
dica tra i popoli; Dov'è il loro Dio? Il Signore ha mostrato zelo per la sua
terra ed ha perdonato al Suo popolo. Il Signore ha risposto e ha detto al Suo
popolo: Ecco che io vi manderò il frumento, il vino e l'olio, e ne avrete in
abbondanza, e non vi farò più essere l'obbrobrio delle genti: dice il Signore
onnipotente» (Joel. 2, 12-19).
3. Compiamo opere buone in quaresima. Sono specialmente: udire la
parola di Dio, far elemosina ed opere di carità, mortificazione dei sensi,
lavoro ordinario secondo il nostro stato; tutto nel silenzio, innanzi a Dio.
Così insegna il Vangelo della Messa: «Gesù disse ai Suoi discepoli: Quando poi
digiunate, non prendete un’aria melanconica, come gli ipocriti, che sfigurano
la loro faccia per dimostrare alla gente che digiunano. In verità vi dico che
han già ricevuto la loro mercede. Ma tu, quando digiuni, profumati il capo e
lavati la faccia, affinché non alla gente apparisca che tu digiuni, ma al tuo
Padre, che è nel segreto; e il Padre tuo che vede nel segreto, te ne darà la
ricompensa. Non vogliate accumulare tesori sulla terra, dove la ruggine e la
tignola consumano e i ladri dissotterrano e rubano; ma fatevi dei tesori nel
cielo, dove né ruggine né tignola consumano, dove i ladri né scassinano né
rubano. Perché dov'è il tuo tesoro quivi è anche il tuo cuore» (Mt. 6, 16-21).
Esame. – Con quali disposizioni
comincio la quaresima?
Proposito. – Santificherò la
quaresima.
Preghiera. – Signore, non darci
quello che meritano i nostri peccati; ma ci prevenga la Tua misericordia.
Rivolgi il Tuo sguardo benigno su quelli che si umiliano innanzi alla Tua
Maestà. I nostri digiuni siano medicina; le nostre lacrime espiazione; le opere
buone consolazione e merito in Gesù Cristo, per la grazia dello Spirito Santo.
Mercoledì delle Ceneri -
Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni – II
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