Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele (29 settembre)
Molto bella questa preghiera, ma
cos’è “concretamente” un angelo e qual è la sua funzione?
La Colletta ce li ha già inquadrati, anche se solo sommariamente, definendoli “spiriti beati” che in cielo servono Dio e contemplano il suo volto, lo guardano cioè incessantemente. In pratica fanno da tempo immemorabile quello che faremo noi per l’eternità. Un’eternità ovviamente già iniziata, e di cui ci rendiamo conto proprio nel celebrare l’Eucarestia, quando la nostra lode si unisce alla loro, come testimoniano bene il Gloria e il Santo della Messa, quest’ultimo introdotto non a caso dalle parole del prete, che termina il Prefazio dicendo: «Per questo mistero di salvezza, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo a una sola voce la tua gloria: Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo..» (cfr. Pr. Euc. II). Insomma questi amici celesti ci hanno in un certo senso anticipato. La parola angelo traduce il greco ànghelos, che a sua volta traduce l’ebraico mal’ak, “messaggero”, un nome cioè che traduce una funzione specifica, quella di “postini celesti”, se ci è permesso di banalizzare un po’, ministri con il compito di agevolare la comunicazione tra cielo e terra.
Cosa dice la Bibbia di loro?
Essi sono presenti dall’inizio alla fine della Scrittura, che li suddivide in Arcangeli, Cherubini, Serafini, Potestà, Potenze, Troni, Dominazioni e Principati (cfr. 1Cor 15,4.24; Ef 1,21; Col 1,16; ecc..). Nell’Antico Testamento ne conosciamo alcuni cui sono affidati compiti buoni, ad esempio vegliare sul popolo di Israele (Es 23,20), ed altri che eseguono compiti cattivi, ad esempio punire il popolo infedele (Sal 78,49; Es 12,23; 2Sam 24,16ss; 2Re 19,35). È solo dopo l’esilio che nella Bibbia si inizia a fare una distinzione netta tra i primi e i secondi, con gli angeli buoni da una parte e Satana e i suoi demoni dall’altra. Non va dimenticato inoltre che Satana stesso, nel libro di Giobbe, fa ancora parte della corte divina (cfr. Gb 1,6-12; 2,1-10). Dopo la risurrezione di Gesù il Padre glieli ha sottomessi (Ef 1,20ss), essendo stati creati in lui, da lui e per lui (Col 1,16). La Bibbia parla inoltre dell’angelo custode, di cui Dio si serve per proteggere gli uomini (Sal 91,11ss; At 12, 15, ecc..) e liberarli dai pericoli (Tb 8,3; Gdt 13,20).
Dei festeggiati di oggi, Michele,
Gabriele e Raffaele cosa sappiamo invece?
Come mai allora, se hanno
“storie” così differenti, li festeggiamo tutti insieme e proprio il 29
settembre?
Anticamente le feste di Michele, Gabriele e Raffaele erano separate, e venivano celebrate rispettivamente il 29 settembre, il 24 marzo e il 24 ottobre. Il nuovo calendario liturgico li ha riuniti, quasi creando un podio, per via della loro importanza, arcangeli significa infatti “capi degli angeli”. La data del 29 settembre è invece legata alla consacrazione di una chiesa dedicata a Michele nel V secolo, sulla via Salaria a Roma.
Se oggi è diventata un’esigenza
quasi contagiosa, quella di “chiedere l’amicizia” sui moderni social, a voi,
arcangeli celesti, chiediamo la più grande delle amicizie, sicuri di poterne
godere “fisicamente” in cielo, per l’eternità. Grazie Michele, Gabriele e
Raffaele, per esservi fatti collaboratori della nostra salvezza e della nostra
gioia.
da: Preg.Audio
29 settembre SANTI ARCANGELI MICHELE, GABRIELE E RAFFAELE Titolare dell'Istituto Gabriele Arcangelo - Liturgia Ore Famiglia Paolina
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