EPIDEMIA BIBLICA
Angelina di... confessa di aver sentito i primi sintomi sul lago di Ariccia e ringrazia il medico “curante” che da Torino si prodiga senza soste per far avere quantitativi grandi e piccoli di medicinali, onde curare i più urgenti casi di intossicazione.Naturalmente la cura più radicale consiste nell’invio di numerose copie di Bibbie che vengono prontamente distribuite dalle…ammalate per una …maggior diffusione del contagio…Si, perché questa speciale epidemia si cura cercando di farla dilagare sempre più, ed è ancora Angelina che si augura possa fare strage fra i romagnoli notoriamente di costituzione fisica assai buona e piuttosto refrattaria al germe infettivo di una tale epidemia.A quanto pare però la strage si va verificando in tutte le regioni e le persone contagiate ormai non si contano più.Sin dall’inizio molte richieste di “medicinali” erano pervenute al medico curante, ma dopo la circolare diretta da questo zelante medico a tutte le Annunziatine, le lettere fioccano da ogni parte d’Italia. Sono lettere che sollecitano urgente invio di numerose copie, di materiale propagandistico, sottopongono progetti, chiedono consigli. Calabria,Lazio, Toscana, Lombardia, Sardegna, Puglie, Campania, Sicilia, Veneto, si direbbe che vanno a gara per tenere il primato delle richieste ed essere in testa alla classifica per il maggior numero di…contagiati. Molte Annunziatine hanno subito mobilitato i relativi Parroci e si stanno dando da fare per organizzare settimane bibliche, tridui di predicazione, e tante altre belle iniziative. Maria, di Gioia Tauro ha…contagiato Presidi e Professori di Scuole varie e Bruna di Livorno vuole addirittura contagiare tutti i livornesi – gente capace di grandi entusiasmi, ma di facile sbollitura (dice lei) con una vendita sulla pubblica piazza. Infine il gruppo di Torino, sotto la guida diretta del “medico curante” parte ogni domenica mattina armata di grandi pacchi di medicinali e diffonde largamente l’epidemia tra il devoto popolo che affolla le più frequentate chiese cittadine. E’ tutto un fermento che, speriamo, farà lievitare la massa e non ci resta che ringraziare il Signore per quanto finora si è potuto fare invocando la sua benedizione e il suo aiuto perché il nostro apostolato “epidemico” sia veramente fecondo di bene per noi e per gli altri.
Teresa di Torino
Siate Perfetti gennaio 1964
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