NEL SILENZIO DELLA CASA INCONTRO TRA DIO E LA SUA CREATURA
Maggio è conosciuto come il mese
mariano. Sì, è il mese che si dedica ad onorare la Vergine Maria, in alcuni
luoghi si fa con l'offerta di fiori o fiorellini, che si fa durante la
preghiera serale del Rosario; un'antica tradizione ricca di significato ed
espressione della fede e dell'amore del popolo per la Madre di Dio e Madre
nostra.
Maria Santissima, Serva e Signora, ci insegna a vivere nella difficile arte di dire poco e fare molto; cioè ci insegna la grandezza e la bellezza del silenzio come casa dell'incontro tra Dio e la sua creatura. Il silenzio è la migliore casa che si possa offrire a Gesù Parola per vivere in questi tempi di tanto rumore interno ed esterno che non ci permettono di sentire la sua voce di Maestro che bussa alla porta della sua vita personale, familiare, ecclesiale, sociale , eccetera.
È bastato il Sì della Vergine
Maria perché il Verbo si incarnasse nel cuore umile e silenzioso che aveva. Un
cuore puro, che, come Tabernacolo vivente, ha accettato con il suo silenzio di
diventare terreno fertile perché il seme del Verbo potesse essere seminato
dalla grazia dello Spirito Santo e così la salvezza dell'umanità potesse
entrare nel mondo. Con il suo sì gioioso e generoso, ha esultato il cielo e la
terra. Proviamo ad immaginare l'espressione e lo sguardo di Maria, quando sentì
le labbra dell'angelo Gabriele e disse Sì alla proposta, al grande progetto che
avrebbe cambiato la storia dell'umanità.
Vangelo secondo san Luca (Lc 1, 26-45)
Nel sesto mese l'angelo Gabriele
fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una giovane
vergine, promessa sposa di un uomo della famiglia di Davide, chiamato Giuseppe.
La vergine si chiamava Maria. L'angelo venne da lei e le disse:
"Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te". Maria si è
commossa molto quando ha sentito queste parole e si è chiesta cosa significasse
un saluto del genere. Ma l'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai
trovato grazia presso Dio. Concepirai nel tuo grembo e partorirai un figlio,
che chiamerai Gesù. Sarà grande e giustamente sarà chiamato Figlio
dell'Altissimo. Il Signore Dio gli darà il trono del suo antenato Davide;
Regnerà per sempre sul popolo di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora
Maria disse all'angelo: "Come può essere, se sono vergine?" L'angelo
rispose: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà
con la sua ombra; per questo il bambino santo che nascerà da te sarà chiamato
Figlio di Dio. Anche la tua parente Elisabetta aspetta un figlio nella sua
vecchiaia e, pur non potendo avere una famiglia, è già al sesto mese di
gravidanza. Per Dio nulla è impossibile". Maria disse: "Sono la serva
del Signore, avvenga di me come hai detto".
Poi l'angelo la lasciò. A quel punto Maria prese la sua decisione e partì, senza ulteriori indugi, verso una città situata sulle colline di Giuda. Entrò nella casa di Zacarías e salutò Isabel. Quando Isabel udì il suo saluto, il bambino le saltò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò ad alta voce: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno! Come ho meritato che la madre del mio Signore venisse da me? Appena il tuo saluto è giunto alle mie orecchie, il bambino ha sussultato di gioia nelle mie viscere. Beata te per aver creduto che le promesse del Signore si sarebbero compiute!»
Ora, il Sì della Vergine Maria pronunciato e accolto nella casa del silenzio come luogo di incontro tra Dio e la sua creatura, non è stato un sì silenzioso e ritirato in uno degli angoli della casa dove lei abitava. Non è stato così, anzi, è stato un sì vissuto nel silenzio contemplativo fatto servizio, fatto carità. Lei, serva e Madre, ha iniziato a vivere il mistero del Verbo incarnato nel suo grembo, uscendo da se stessa, uscendo dalla sua casa, lasciando il suo piccolo paese natale verso la città dove viveva sua cugina Elisabetta per mettersi a sua disposizione nelle faccende domestiche ; sì, vivere il suo essere di Serva, Discepola e Madre al servizio dei più bisognosi.
Lei, Madre di Dio e nostra, ci
insegna che quando si fa del silenzio contemplativo la casa dell'incontro tra
Dio e noi, è allora che si impara la difficile arte del dire poco e del fare
molto. Lei ci insegna che quando si permette alla Parola di abitare nella
propria vita; è la stessa Parola che spinge a non rimanere paralizzati in
nessuno degli angoli della propria vita, è la stessa Parola che spinge a vivere
nel servizio gioioso e generoso; è la stessa Parola vissuta nella casa del
silenzio contemplativo che ci spinge a scoprire i talenti donati dal Creatore
ea metterli al servizio dell'umanità. È la stessa Parola che, accolta nel cuore
silenzioso della vita stessa, ci fa uscire da noi stessi, dal nostro egoismo e
aprire gli occhi sulla montagna dei bisogni dell'umanità.
Questo mese dedicato a Maria è
una grande opportunità per chiederle la grazia di abitare di più nella casa del
silenzio contemplativo, rifiutando tutti quei rumori interni ed esterni che le
strutture di peccato ci propongono. È anche una grande opportunità per entrare
dentro noi stessi, cercare i doni che ci sono stati dati e offrirli a Lei come
un fiore piccolo o grande ogni giorno. È una grande opportunità per chiedere la
grazia di vivere come terreno fertile per la Parola, che ci viene incontro
all'alba e al tramonto nell'Eucaristia e nell'Adorazione eucaristica. (traduzione da google)
Facciamo della nostra preghiera alla Vergine Maria un programma di vita.
O Maria, serva e Madre, insegnaci
a tacere,
O Maria serva e Madre, insegnaci
a vivere nel silenzio,
O Maria serva e Madre, insegnaci
ad ascoltare nel silenzio la Parola,
O Maria serva e Madre, insegnaci
ad accogliere nel silenzio la Parola,
O Maria Serva e Madre, insegnaci
a meditare nel silenzio la Parola,
O Maria Serva e Madre, insegnaci
a testimoniare la Parola nel silenzio.
O Maria serva e Madre, insegnaci
ad essere servi del silenzio e discepoli della Parola,
O Maria serva e Madre, insegnaci
a parlare poco e a fare molto.
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