lunedì, marzo 13, 2023

Una donna che guarda al futuro

 UN’ANZIANA DONNA CHE GUARDA AL FUTUROO CON FIDUCIA



La presenza delle suore Figlie di San Paolo nella nostra  comunità parrocchiale durante la prima domenica di Quaresima mi spinge a una riflessione. Dal 2013 mi trovo in questa fraternità di frati minori che anima una parrocchia-santuario nel centro storico di Palermo, in un territorio, “Galilea delle genti”, arricchito e colorato da tanti uomini e donne provenienti da ogni dove.
Considero entusiasmante e stimolante l’incontro con i popoli e le culture che ivi abitano: dal Bangladesh al Marocco, passando dalla Romania e dallo Sri Lanka, per spingerci fino alla Cina e fare ritorno transitando dal Ghana. Per non parlare, poi, di tutti quei giovani che giungono qui dai paesi dell’entroterra siciliano e vi si stabiliscono temporaenamente per intraprendere il percorso universitario. Una grande sfida per l’evangelizzazione e una grande risorsa centripeta sensazionale, grazie per la missione della Chiesa. Questa comunità gode di una forza centripeta sensazionale, grazie alla presenza della figura di sant’Antonio e alla  costante animazione dei frati minori che, ininterrottamente dal 1635 (anno della fondazione del convento), sono presenti e hanno fatto dell’accoglienza il segno della loro azione evangelizzatrice.
Questa comunità benedetta è stata ed è tuttora fucina di vocazioni nei vari ambiti della Chiesa: religiosi, religiose, consacrate, presbiteri, mariti, mogli;  uomini e donne che qui hanno incontrato il Cristo Risorto e hanno giocato tutta la loro vita perché il Maestro e Signore fosse annunciato a tanti e tante.
Anche Rosalia Giaccone (nella foto che ritrae fra Gaetano e due Figlie di San Paolo lei è la seconda da destra, ndr) ha incontrato e continua a incontrare il Cristo Maestro in questa comunità parrocchiale: 103 anni di età di cui 97 spesi in Azione Cattolica quando, a 5 anni, da Beniamina ha preso la prima “tessera” di adesione; e quasi 65 di consacrazione nell’Istituto Maria Santissima Annunziata, realtà di donne consacrate nella spiritualità paolina. Rosalia non ha mai fatto mistero del suo essere consacrata, sdoganando la peculiarità del riserbo nell’ottica della testimonianza e non nell’orizzonte spesso angusto e atrofizzante del “segreto” , come spesso viene considerata la partecipazione agli istituti secolari.
Ma, ancor di più, la sua adesione al Vangelo è stata e continua a essere una testimonianza viva per tutti noi sulla consapevolezza che il Signore Gesù Maestro, può condurre alla vita piena solo costruendo la nostra storia sulla Sua storia. Rosalia, chiamata da tutti Lillìa, ha accompagnato intere generazioni alla conoscenza di Gesù, quella conoscenza del cuore e non della mente, della testimonianza e non della speculazione filosofica, della vicinanza ai poveri e non dei discorsi filantropici sui massimi sistemi. Lillìa, tra una partita a canasta o a scala 40 e la preparazione delle mandorle tostate (che piacciono tanto al parroco) , continua ad amare i sacerdoti e a pregare per loro, perché siano santi e secondo il cuore di Dio.
E continua ad amare la Chiesa e per lei offre preghiere e sacrifici per renderla immagine della santità di Dio.
La sua esperienza ecclesiale si nutre della lettura delle riviste e dei libri delle Edizioni San Paolo e Paoline: Famiglia Cristiana, Jesus, Credere, etc., e degli ultimi documenti del Magistero. E’ aggiornatissima sul Sinodo e ci sprona, infondendoci speranza, a “intraprendere processi” per i giovani, piuttosto che a rimanere fermi nelle sacrestie. E oggi, che le suore Paoline sono qui a testimoniare il loro carisma e la loro vocazione nella Chiesa e per la Chiesa, Lillìa completa quest’opera di Dio e la rende attuale e affascinante: la Chiesa rimane sempre giovane e missionaria e può raggiungere gli angoli estremi della Terra, purchè metta davanti a sé il Vangelo e la testimonianza.

Fra Gaetano Morreale,OFM

Famiglia Cristiana  N.11 – 12 marzo 2023

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