Due anni senza don Ugo, il ricordo di Spadoni: "Manca la
sua ironia e l'impegno per i più deboli"
"Il ricordo e la mancanza del religioso ravennate sono
ancora dentro a molti suoi parrocchiani e a numerosi amici"
Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come
contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla
redazione di RavennaToday
Gianfranco Spadoni ricorda don Ugo Salvatori a due anni dalla
morte con un toccante intervento:
"Mons. Ugo Salvatori, per tutti don Ugo, sacerdote
schietto, ironico, dinamico ha messo al centro della sua vita religiosa il
“farsi prossimo” attraverso una pluralità di iniziative socioassistenziali a favore
delle categorie più deboli, dei meno abbienti, degli ultimi, certo con uno
spirito imprenditoriale e operativo, ma sempre finalizzato ad aiutare gli
altri. E se da una parte si poteva
etichettare il parroco di San Rocco,
forse con malignità, il termine di ‘imprenditore manager’, vi è un risvolto
della moneta che lo raffigura come vero sacerdote in grado di non tralasciare
nessun dettaglio nel suo compito primario impegnato prima d’ogni altra cosa
nella sua messe. Infatti ogni funzione
religiosa sapeva curarla con grande
attenzione nei minimi particolari, bilanciando in questo modo se non
addirittura superando gli aspetti materiali oggetto di infinite iniziative e
attività caritatevoli e socio assistenziali. Sono tanti gli appuntamenti nel
suo studio che non negava a nessuno dispensando aiuti, e consigli di ogni tipo,
intercalati da ironia sottile e battute originali e briose piene di affetto,
qualche scappellotto bonario, parole in dialetto, senza disdegnare la discussione politica.
Anzi, tutt’altro, s’infervoriva parecchio!
Sarebbe, dunque, sbagliato e
fuorviante giudicare questo nostro sacerdote solo sotto un versante, anche e
perché in fondo egli è stato una figura
poliedrica con aspetti tutti degni di considerazione. D’altra parte i giudizi espressi
su questa terra, per nostra fortuna,
troveranno una buona, giusta e
definitiva sintesi in cielo. Grazie a Don Paolo, don Giuseppe, alle suore, e
alla schiera di volontari e collaboratori a vario titolo che continuano
a dare seguito alle numerose attività presenti tuttora a San Rocco".
Gianfranco Spadoni
da: Ravenna Today
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