Vie impensate per il Vangelo nel
mondo della comunicazione
Da
consacrata nell’Istituto Maria Santissima Annunziata, ho fatto mio l’obbiettivo
del beato Giacomo Alberione: “ Portare Cristo all’u omo e portare l’uomo a
Cristo”.
Per concretizzarlo, ho cercato di “scrutare i segni dei tempi” , conscia di
dover essere apostola nella normalità della vita di docente, ma con il sentire
di Paolo: “Guai a me se non evangelizzo”. Così, nel 1976, inserita in un gruppo
impegnato a promuovere e diffondere la lingua sarda, proposi un programma religioso.
Il Direttore della radio locale era
anticlericale, ma, quando, dopo tre anni, come gruppo della “Mattinata il
lingua sarda” (dalle 8 alle 15) siamo passati ad un’altra radio, fece continuare l’annuncio del Vangelo, da
un’altra persona.
Non durò a lungo, ma ritengo sia molto significativo.
L’evangelizzazione, in radio, ogni domenica, andò avanti per 23 anni.
Cambiarono le leggi e le radio locali a carattere culturale chiusero.
Seguendo il consiglio dell’Alberione ( “ Non sempre si può parlare di Cristo, ma
sempre si può parlare cristianamente” ) feci un altro programma radiofonico, a carattere storico sociale, di 106
puntate.
Per diversi decenni, collaborai al settimanale diocesano Libertà.
Nel tempo della pandemia scrutai ancora: nacquero dei video per i nuovi
mezzi di comunicazione. Poi: Conversazioni con le donne della Bibbia,
in carta e audio.
Ora diffondo brani biblici abbinati a proverbi Sardi, gemellati, uno a Biella e
l’altro a la Plata. Rendo grazie a Dio!
Mariantonia Fara
Da: rivista Credere nr 29 del 21 luglio 2024 ed.San Paolo
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