SANT'AGATA MAGGIORE - RAVENNA
La chiesa fu innalzata nel V secolo d.C. lungo
il corso del fiume Padenna (ora scomparso), un antico ramo del fiume Po, il cui
corso ricalcava in parte l’attuale Via Mazzini. Come anche quella più famosa di
San Vitale, fu edificata probabilmente sotto il vescovo Pietro II (494-519), il
cui monogramma campeggia ancora oggi nella navata centrale, anche se è il
vescovo Giovanni I (477-494) da ritenersi il vero fondatore. L’abside fu
probabilmente edificata nel secolo successivo, sotto il vescovo Agnello
(556-569), grazie al contributo di Giuliano l’Argentario, banchiere e mecenate bizantino,
che negli stessi anni partecipò finanziariamente alla costruzione di importanti
fabbriche come quella di San Vitale, Sant’Apollinare in Classe e San Michele in
Africisco. Nel corso del tempo la chiesa ha subito numerose modifiche. Nel
prato che la circonda, un tempo cimitero, si trovava un quadriportico,
sostituito nel XVI secolo da un campanile circolare (1560). A seguito di un
terremoto, nel 1688 la decorazione musiva dell’abside andò distrutta e il
pavimento fu poi rialzato di 2.50 metri. Nel corso dei restauri condotti tra il
1913 e il 1918 da Giuseppe Gerola furono aggiunti alla facciata il pregevole
protiro in pietra bianca, proveniente dalla ex Chiesa di San Niccolò, coevo
della torre campanaria, e la sovrastante bifora, riportando l’intero edificio
all’originale atmosfera paleocristiana. Oggi, tra la sede stradale di via
Mazzini e la facciata della chiesa, si può ammirare un piccolo giardino
quadrangolare che in parte ricalca il perimetro dell’antico quadriportico. Al
suo interno si intravedono resti di colonne, oltre quattordici antichi
sarcofagi, originariamente conservati all’interno della chiesa.
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