Carissima,
BUONA PASQUA!
La Pasqua è un avvenimento dalla forza travolgente. Pasqua è annuncio di profonda e duratura speranza, presagio di una vita luminosa che irradia grazia. Gesù è il Risorto, è il Vivente; e noi lo possiamo incontrare Vivo come lo incontrarono le donne che, al mattino del terzo giorno, si recarono al sepolcro.
Lasciamoci invadere dall’incanto della persona di Gesù risorto, dalla forza della Risurrezione, anche se mai trionfalistica e sempre umile e, con l’apostolo Tommaso, tocchiamo il suo costato trafitto professando: «Mio Signore e mio Dio» (Gv 20,28).
Questo augurio pasquale te lo rivolgo con semplicità di cuore e vivissima fede: e spero che non lo riteni troppo ottimista-formale, ma sappi accoglierlo con fede semplice, perché Cristo Crocifisso e Risorto è l’unica vera speranza che ci rimane, vissuta da una miriade di Santi (Eb 11.12) nella storia della Chiesa, cominciando dai nostri santi Paolini-Paoline...
Nella luce pasquale, «ogni nuovo dramma che accade nella storia del mondo diventa scenario di una possibile buona notizia: l’amore riesce sempre a suscitare cuori capaci di commuoversi, volti capaci di non abbattersi, mani pronte a costruire» (Papa Francesco). Facciamoci annunciatori di buone notizie per diventare fari nel buio di questo mondo, che illuminano la rotta e aprono sentieri nuovi di fiducia e speranza, nonostante le crisi…
Buone notizie da irradiare in tutti gli ambienti, anche ecclesiali e nelle nostre fraternità, esortandoci a cogliere la positività delle diverse situazioni, a credere che ogni evento, anche il più sofferto e misterioso, è storia di salvezza.
Buone notizie da lanciare attraverso la testimonianza di una vita fasciata di serenità, affabilità, benevolenza per tutte le persone che soffrono: soprattutto per tutti i preti e i consacrati in crisi, spenti interiormente, demotivati, scoraggiati. Ma anche per quelli impegnati e fedeli perché possano continuare a custodire il dono ricevuto della missione…
Gli occhiali della buona notizia, che riceviamo a Pasqua, ci permettono uno sguardo di fede che ci fa vedere oltre, perché la risurrezione del Signore ha già penetrato la trama nascosta e tormentata della storia (cfr. EG 278). Vedere oltre:
o per accogliere quella misteriosa fecondità che deriva dalla «libertà di rinunciare a calcolare e a controllare tutto, e permettere che lo Spirito ci illumini, ci guidi, ci orienti, ci spinga dove Lui desidera...» (EG 280);
o per scorgere anche nei deserti di oggi, il “ramo di mandorlo” (Ger 1,11), l’albero-sentinella che annuncia la bella stagione, anche se secondo la sapienza della Croce;
o per scoprire «il filo rosso dell’amore fedele, personale, misericordioso di Dio che avvolge e benedice tutta la nostra esistenza» (Papa Francesco).
Preghiamo, in questo tempo, in modo particolare per la pace del mondo e perché le varie prepotenze dei Capi politici, il capovolgimento dei valori evangelici che sta avvenendo nella Società e l’indurimento dei cuori non abbia a perdurare e a prevalere. Che la forza della Risurrezione di Cristo e il suo Spirito, sempre in azione, riattivi nei cuori di tutti, almeno dei consacrati, dei sacerdoti, dei cristiani l’anima evangelica: cioè la serenità profonda e duratura, la speranza cristiana, l’impegno per l’onesta, la lealtà, l’agape, la capacità di accoglienza affabile di ogni fratello...
Don Emilio Cicconi
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